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Gli obiettivi del patto di stabilità vanno ridefiniti. Ecco come per Anciveneto

La legge di stabilità del 2015 ha finalmente dato una apertura concreta rispetto agli obiettivi del patto di stabilità, migliorando la possibilità di spesa per i comuni.

Tuttavia una successiva intesa in Conferenza Stato-Città ha delineato una metodologia di applicazione dei nuovi obiettivi di patto che stanno sostanzialmente vanificando le opportunità riportate nella legge di stabilità proposta dal Governo Renzi.

Il metodo prescelto per il calcolo dell’obiettivo del patto di stabilità interno per l’anno 2015 evidenzia un livello di complessità che rende l’intero sistema difficilmente comprensibile, poco chiaro e per nulla coerente con la reale capacità di spesa di investimenti di ciascun Ente in relazione alle proprie giacenze di cassa (è molto diffusa nel Veneto la situazione di grandi avanzi di amministrazione e alti livelli di giacenze di cassa non utilizzabili perché i limiti del patto non lo consentono). Per questo Anci Veneto chiede di poter utilizzare l'avanzo di amministrazione non vincolato per spese di investimento senza che questo incida sul patto di stabilità. Pensiamo alle tante scuole da manutentare, agli interventi sul dissesto idrogeologico e alla salvaguardia idraulica dei nostri territori sempre più fragili. I correttivi statistici che sono stati introdotti per uniformare l'applicazione del patto tendono a non far emergere i benefici per i comuni virtuosi, tra i quali molti sono comuni veneti.

Per questo Anci Veneto propone di togliere il criterio di distribuzione del 40% della manovra sulla base della capacità di riscossione delle entrate proprie, sostituendolo con il criterio dei fabbisogni standard, già disponibili e presi dallo stesso Governo come punto di riferimento per una buona amministrazione. 

Proponiamo inoltre di estendere al 2015 il bonus premio del 2014 per gli enti sperimentatori (sono quegli enti che prima degli altri hanno accettato di mettersi in gioco per sperimentare la nuova contabilità pubblica che da quest'anno è obbligatoria per tutti i comuni) poiché gli stessi risultano particolarmente penalizzati con i criteri applicati nell’anno 2015, ovvero rilevano un obiettivo peggiorativo quando tutti gli altri rilevano, al contrario, dei miglioramenti. Sta accadendo infatti che le stime proposte dal Ministero non sono congruenti con i dati dei bilanci che in queste settimane i Comuni stanno redigendo che denotano invece un grave peggioramento degli obiettivi di patto.

Questo fatto può determinare ancora una volta l'assoluta impossibilità di operare da parte dei nostri enti locali. Da qui la richiesta di applicare un metro più congruente con la realtà di fatto dei nostri comuni: i costi standard!

ANCI VENETO

Presidente: Mario Conte
Direttore: Carlo Rapicavoli
Piazzetta V. Bardella 2, Padova (PD)
(4° Piano, sede Provincia di Padova)

Tel. 0498979029
email: anciveneto@anciveneto.org 
pec: anciveneto@pec.it
CF: 80012110245
 

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