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Mafie in Veneto, in guardia sulle possibili infiltrazioni

 

Guai a sottovalutare il fenomeno mafioso nel Veneto. Perché, se questa Regione non è una tradizionale terra di mafia, resta comunque un territorio dove le mafie sono presenti e hanno parecchi interessi. E’ stato ribadito al convegno organizzato stamattina da Anciveneto a Treviso, assieme alla Regione Veneto e all’associazione Avviso Pubblico. L’incontro a Palazzo Rinaldi si è aperto con i saluti dell’amministrazione comunale ospitante e la lettura delle 900 vittime innocenti causate negli anni dalla criminalità organizzata in Italia, da parte della presidente dell’Associazione Maria Rosa Pavanello e di Andrea Cereser di Avviso Pubblico: ad ascoltare, in piedi, tutti i presenti tra vigili, dipendenti e amministratori comunali.

Tra i relatori tanto spazio ha avuto Giovanni Russo, procuratore nazionale antimafia aggiunto, che ha fornito un quadro della situazione regionale: «Le mafie qui non usano l’intimidazione come nel Sud, ma si infiltrano nel tessuto economico sfruttando la crisi di liquidità e gli imprenditori locali disonesti. Invitiamo i sindaci a mantenere alta l’attenzione. A maggior ragione adesso che proseguono le indagini di molti casi di corruzione e malaffare: nei prossimi diciotto mesi ne vedremo delle belle!».

Gli ha fatto eco Roberto Zuliani della Direzione Investigativa Antimafia di Padova, che ha lamentato le ancora poco numerose denunce e ha chiesto ai presenti la maggior collaborazione possibile. Il caso di Aspide a Padova, che ha fatto emergere una vera e propria rete di usura facente capo ai Casalesi, resta un monito importante. Peraltro il Veneto è la decima regione in Italia per numero di immobili e aziende confiscate: a oggi sono 88 in totale. 

Dopo che il dirigente di Palazzo Balbi Tiziano Ghedina aveva illustrato i contenuti della legge regionale 48/2012, il deputato Alessandro Naccarato ha parlato dei progressi fatti a livello di legislazione nazionale. Attenzione però a demandare solo alle norme e ad accusare di tutto alla mala politica: come ha ammonito Marco Marturano, esperto di comunicazione in scaletta con gli altri relatori, i cittadini devono reagire in prima persona abbandonando l’attitudine di dare sempre la colpa agli altri.

In chiusura la testimonianza di Walter Mescalchin in passato sindaco di Camponogara (Ve), sulla Mafia del Brenta e sugli sforzi di istituzioni e comunità civile nel combatterla, e l’intervento di Claudio Piron del direttivo nazionale di Avviso Pubblico. 

L’Associazione dei Comuni Veneti ricorda comunque che il progetto di formazione “Conoscere le mafie costruire la legalità”, portato avanti assieme a Regione e Avviso Pubblico, si concentra sulla diffusione di una cultura della legalità. 

 

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