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CASSA DEPOSITI E PRESTITI: verso una trasformazione dell'Istituto
Si è svolto ieri il Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, in un clima nervoso e dominato dagli orientamenti del Governo e della maggioranza che intendono dar vita alla futura trasformazione della Cassa stessa, in ente pubblico economico o in Spa. I primi sentori di questa decisione sono stati evidenti nell'ultima recente seduta della Commissione Bicamerale per la Riforma amministrativa in cui, sotto la voce subdola di ""Riassetto organizzativo del Ministero dell'Economia e delle Agenzie fiscali"" in realtà sono stati introdotti elementi di grande preoccupazione per il sistema delle autonomie in ordine proprio al futuro assetto della Cassa Depositi e Prestiti. ""Il clima di progressiva esclusione di Comuni, Province e Regioni - hanno evidenziato l'on. Giuseppe Torchio e il prof. Francesco Licheri nel corso del dibattito e in una successiva lettera inviata ai presidenti Domenici (Anci), Ria (Upi) e Enzo Ghigo (Conferenza dei Presidenti delle Regioni) - è rafforzato dalla percezione che promana anche dalla stessa struttura ed ai rappresentanti del Ministero dell’Economia nelle sedute del C.d.A. circa lo scenario futuro nel quale Infrastrutture S.p.A., recentemente dotate di capitale sociale di 3,2 miliardi di euro, in virtù di un’operazione di cartolarizzazione e priva di rappresentanza delle autonomie nell’organo consiliare, prevaricherà e distorcerà la “mission” della Cassa. Diversamente dalla società figlia, infatti, la CASSA è da sempre riferita alla infrastrutturazione diffusa del territorio mentre è di tutta evidenza l’intenzione del Governo di abbandonare la storica funzione per dedicarsi esclusivamente alla grandi opere di competenza statale"". ""Se la “ratio” dell’operazione governativa - continuano Torchio e Licheri - fosse anche quella di ridurre il peso dell’indebitamento degli Enti Locali sul PIL, come parte del disavanzo totale della pubblica amministrazione, occorrerebbe attivare una contrattazione non soccombente rispetto a possibili diktat del Governo. Stante la complessità, unita all’urgenza di intervento in vista del DPEF e alla differente trattazione delle procedure di negoziazione riferite alle Autonomie Locali prefigurano uno scenario tendenziale nel quale la “mission” di Cassa Depositi e Prestiti verrebbe stravolta, senza più alcun riferimento al sistema delle autonomie ed, in particolare, agli Enti Locali minori. Il problema è di assoluta rilevanza e quindi chiediamo un incontro con i Presidenti di Anci, Upi e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, con i Responsabili della Finanza locale e con gli Esperti del settore per affrontare le questioni indicate e per ogni utile confronto con il Governo e con i gruppi parlamentari"". Il consiglio di Amministrazione ha dato il via libero ad una minuziosa circolare regolante i cosiddetti finanziamenti di debiti fuori bilancio quali maggiori indennità di esproprio per sentenze passate in giudicato, etc. di grande interesse per gli EE.LL. Nel corso della seduta dell'Istituto di via Goito sono stati approvati 1442 mutui per un importo complessivo di 516 milioni di euro. La parte del leone l'ha fatta ancora una volta la Lombardia. Il mutuo certamente più importante è quello concesso all'Università degli Studi di Milano, per 11 milioni e 900 mila euro che serviranno per la costruzione di una nuova sede. Altri rilevanti mutui a Lecco (2 milioni e 150 mila per una scuola materna), Cornaredo (2 milioni e 66 mila euro per un immobile), Monza (1 milione e 705 mila per conferimenti di capitale), Cesano Maderno (1 milione e 560 mila per opere di viabilità). ""Nel corso della seduta - evidenzia l'on. Giuseppe Torchio - è stato approvato il bilancio dell'Istituto che chiude con 264.709 milioni di euro (pari a circa 520 mila miliardi di vecchie lire), con un incremento di circa 3500 milioni di euro rispetto all'anno precedente (+9,7%) e un utile d'esercizio di 72 milioni di euro"". ""Sono altresì stati fissati - rileva ancora l'on. Torchio - i tassi di interesse pari al 3,82% con ammortamento fino a 10 anni, al 4,27% per ammortamenti da 11 a 15 anni e 4,57 per quelli oltre i 15 anni,d el 4,76% per i mutui tra 20 e 25 anni e del 4,89% per i mutui con durata di ammortamento compresa tra i 26 e i 30 anni. I suddetti tassi sono ridotti di 15 centesimi per il finanziamento di interventi infrastrutturali inseriti nei Patti territoriali e nei Contratti d'area, approvati ai sensi delle disposizioni vigenti, nonché per il finanziamento di spese di investimento inserite nei programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (Prusst) e delle spese di investimento destinate all'esercizio coordinato, associato o congiunto di funzioni e servizi. Importante è poi l'utilizzo dei mutui del ""formale impegno"", con i quali si possono programmare nel tempo una serie di interventi ritenuti prioritari dai singoli Comuni”. La prossima seduta del Consiglio di amministrazione è fissata per martedì 24 giugno e le domande devono pervenire entro le ore 12 di lunedì 9 giugno.

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