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Amministratori comunali a lezione di associazionismo comunale
Dal 7 dicembre un corso a Vittorio Veneto, Monselice e San Bonifacio
 
 
Padova, 25 nov - Il tema dell’associazionismo comunale è sempre più d’interesse per le municipalità della regione, anche in vista della scadenza, a fine 2016, della proroga all’obbligo di gestione associata delle funzioni comunali e della possibilità di usufruire degli incentivi previsti. 
 
Il 7 dicembre prende avvio il corso di formazione per gli amministratori comunali in materia di associazionismo intercomunale e sul governo locale, organizzato da Regione Veneto e Anci Veneto in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e finanziato dalla Regione stessa. Il programma, di 12 ore di lezione suddivise in 4 giornate, sarà replicato a Vittorio Veneto, Monselice e San Bonifacio, e si concluderà a febbraio 2017.
 
Regione Veneto e Anci Veneto, quindi, hanno deciso di arricchire l’offerta formativa rivolta ai comuni mettendo a disposizione di sindaci, assessori e consiglieri comunali gli strumenti informativi adeguati per intraprendere questo impegnativo percorso.
Ad oggi il Veneto conta 21 unioni montane, 27 unioni dei comuni, 6 fusioni (Dati Regione Veneto) e oltre 280 convenzioni, che rappresentano, queste ultime, la principale forma di gestione associata nel nostro territori.
 
«Anci Veneto ha già accompagnato molte municipalità in questi processi di riordino istituzionale – dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto -. Trasferire funzioni e servizi all’Ente Unione, ad esempio, determina un grande lavoro per uniformare diversi modelli gestionali preesistenti, perché i sindaci devono garantire, riorganizzandosi però su una scala più ampia, che tutti i cittadini ricevano servizi della medesima qualità. Sul tema, - continua la presidente Pavanello - abbiamo chiesto allo Stato di concederci maggiore flessibilità, sostenendo un processo più graduale in cui ad essere condivise, almeno in una fase iniziale, siano solo alcune delle funzioni fondamentali, come scuola e trasporti. Inoltre, è indispensabile che le unioni siano orientate in base a bacini omogenei per ragioni storiche, morfologiche ed economiche, e non secondo criteri demografici».
 
«Dopo le precedenti positive esperienze formative in materia di associazionismo intercomunale che hanno contribuito alla formazione di 259 partecipanti fra funzionari e dirigenti dei Comuni e delle forme associative, promuoviamo questa iniziativa a favore degli amministratori locali. Le profonde riforme che hanno investito il settore pubblico richiedono un forte investimento nei processi di formazione delle risorse umane, per il miglioramento dei servizi e delle prestazioni pubbliche. La leva centrale su cui agire è il capitale umano, il cui valore si misura attraverso la formazione, la professionalità e l’adeguamento continuo ai cambiamenti - dichiara Gianluca Forcolin, Regione Veneto -. Per il 2016 la Regione continua nel suo impegno per favorire e supportare finanziariamente i processi di associazionismo intercomunale: a tal fine nel bilancio regionale sono stati stanziati € 4.020.000,00 che consentono di promuovere iniziative a tutto campo. L’obiettivo è di dare vita ad un riordino territoriale non imposto, ma scelto e condiviso con gli enti locali». 
 
«La frammentazione amministrativa costituisce oggi uno dei maggiori ostacoli per la competitività dei territori. L’aggregazione dei comuni su basi funzionali, attraverso unioni, convenzioni e fusioni, è in questo senso un passaggio obbligato di importanza strategica per migliorare la qualità dei servizi del territorio – dichiara Patrizia Messina, direttore del Centro ricerca sul Nordest “Giorgio Lago” dell’Università di Padova - Si tratta tuttavia di un passaggio delicato, perché viene spesso percepito come una minaccia per l’autonomia e le identità locali. È necessario pertanto accompagnare questo processo con una convinta azione di formazione di una cultura di rete e di sostegno dei processi di aggregazione intercomunale. L’Università di Padova collabora da anni con la Regione Veneto e con ANCI per l’attuazione di questa politica di riordino territoriale (L.r. 18/2012), sostenendo l’attività di formazione degli amministratori locali, oltre che dei funzionari e dirigenti comunali, a cui è affidato un compito così importante per l’innovazione istituzionale del Paese».
 

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Presidente: Mario Conte
Direttore: Carlo Rapicavoli
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(4° Piano, sede Provincia di Padova)

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