Il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, ha partecipato oggi mercoledì 7 luglio, con una folta delegazione di sindaci veneti, alla manifestazione a Roma per la tutela e dignità al ruolo degli amministatori comunali. Prima del corteo si è svolto il Consiglio nazionale dell’Anci che ha approvato all’unanimità il documento di sei punti proposto dal presidente Antonio Decaro. Il documento sarà quindi sottoposto alla presidenza del Consiglio dei ministri, come risultato delle richieste che i sindaci fanno allo stesso Governo e al Parlamento per richiedere maggiori tutele e rispetto per il loro lavoro.

In sintesi i 6 punti contenuti nel documento:

1. Il medesimo regime sanzionatorio applicato agli altri organi elettivi e di governo in caso di procedimenti penali.

2. La possibilità per i sindaci sopra i 20mila abitanti di candidarsi in Parlamento, così come avviene per i Presidenti di Regione, esercitando successivamente il legittimo diritto di opzione.

3. La possibilità per i sindaci sino a 5mila abitanti di fare più mandati e sino a 15mila abitanti di farne tre. Decideranno gli elettori/cittadini se quel sindaco ha fatto bene o male, come in ogni democrazia matura.

4. Uno status giuridico ed economico proporzionato alle responsabilità e alle funzioni.

5. Un intervento sui poteri di ordinanza sindacale, ai sensi degli articoli 50 e 54 del TUEL che delimiti la responsabilità, ai soli casi specificamente previsti dalla legge, di esercizio o mancato esercizio del relativo potere.

6. Una precisa definizione che qualifichi l’attività di indirizzo politico e l’attività di gestione amministrativa.

“Su questa partita Anci Veneto è in prima linea perché si tratta di una battaglia di democrazia. Oggi, purtroppo, chi decide di fare il sindaco corre il rischio di essere indagato perché un bambino si è schiacciato un dito nella porta anti incendio dell’asilo comunale. È inammissibile e vanno trovate le soluzioni normative per permettere ai sindaci di governare ed amministrare senza l’incubo dell’avviso di garanzia. Il documento di Anci raccogliere proposte semplici e chiare per tutelare il ruolo e le funzioni del sindaco. Non chiediamo impunità e protezioni, ma semplicemente di essere liberati da responsabilità che non dipendono da noi”.

“I casi di sindaci che vengono indagati, poi, hanno l’effetto di allontanare le persone dalla partecipazione alla vita civica del proprio comune. Oggi in alcuni Comuni si registra la mancanza di candidati o vi è un enorme difficoltà nel comporre le liste. Le proposte che abbiamo servono anche a questo a far si che le energie migliori dei territori si avvicinino e si mettano in gioco come dovrebbe accadere in uno Stato democratico”.