Una vittoria su una questione di basilare importanza e una battaglia che continua su un altro fronte molto caldo. Il 2020 è partito in quarta per Anci Veneto, rispettivamente sulla ripartizione del Fondo di solidarietà comunale e sul turnover del personale. Ma l’impegno fin da subito nei tavoli istituzionali ha dato i suoi frutti.

Sul primo punto, la svolta è avvenuta alla Conferenza Stato-Città e Autonomie del 30 gennaio a Roma. Lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha accolto le proposte dell’Anci nazionale, a loro volta elaborate sulle indicazioni dell’Associazione dei Comuni Veneti. La novità è che adesso ci sarà un incremento di 100 milioni di euro sul Fondo. Se una precedente legge, il cosiddetto Decreto fiscale, prevedeva di decurtare la quota ai Comuni penalizzando amministrazioni di tutta Italia (418 nel solo Veneto), adesso arrivano nuovi fondi. Con un saldo positivo per molte municipalità: in Veneto, al posto di una decurtazione di 7,8 milioni di euro, arriveranno 2,7 milioni in più. Con il risultato di scongiurare i tagli agli stanziamenti su scuola su mense, scuolabus e altri servizi essenziali.

“È una vittoria dei sindaci, dei cittadini e del territorio –spiega il presidente di Anci Veneto Mario Conte-. Come Associazione ci siamo mossi per primi e abbiamo ricevuto subito il sostegno di molte altre Anci regionali, come pure dell'Anci Nazionale e dello stesso Sottosegretario al Ministero dell’Interno Achille Variati, che ringrazio per la grande disponibilità al dialogo e la volontà comune di trovare una soluzione”.

Ora si va avanti sul problema del turnover. Anche in questo caso tutto parte da una norma, la Manovra di bilancio, che stabilisce nuovi criteri di calcolo per assumere nuovi dipendenti. Si parte infatti dalla media delle entrate nei rendiconti degli ultimi tre anni. Tuttavia, non si tiene conto che nel Veneto alcuni servizi vengono effettuati in forma associata e che la riscossione delle relative tasse non figurava tra le entrate correnti. Il quadro finanziario risulta perciò sfalsato, a danno di tutti quei Comuni che hanno fatto mille sacrifici per far quadrare i conti e al tempo stesso mantenere i servizi. 

Conclude Conte: “La nostra attenzione sul superamento del turnover rimane alta. Gli enti locali veneti sono virtuosi perché non hanno speso un euro in più di quello che potevano e non hanno assunto una persona in più di quante dovevano. Il Governo deve mettere al centro dell’agenda i Comuni e l’autonomia, per dare ai territori e alle comunità la possibilità di gestire le proprie risorse e garantire servizi efficienti ai cittadini”.